Accompagnare la crescita dei nostri bambini con la presenza di un animale può rappresentare un valore aggiunto all’educazione e al tipo di esperienze che intendiamo far vivere ai nostri figli. Un animale, infatti, educa alla diversità, perché dimostra al bambino che non esistiamo soltanto noi umani, ma anche altri esseri viventi che meritano rispetto e che sono in grado di offrirci molto dal punto di vista affettivo.
Tuttavia, la scelta di adottare un cucciolo (o un animale in genere) non deve essere presa alla leggera: la prima cosa da insegnare ad un bambino è infatti l’enorme responsabilità che un animale comporta. Un cane o un gatto necessitano di cure e attenzioni e non devono essere considerati giocattoli, piuttosto, è opportuno paragonarli a dei compagni di vita e di avventure, ma sempre nel reciproco rispetto della loro specifica natura.
I bambini che crescono con gli animali domestici hanno sicuramente una capacità empatica, di leggere e comprendere le emozioni e i comportamenti altrui maggiore, proprio perché¨ allenati fin dalla più tenera età all’osservazione di un essere vivente ricco di bisogni fisici ma anche psicologici come un animale, ma difficilmente interpretabili.
I benefici sono quindi a livello psicologico ed educativo: interagire con l’animale mette in moto il desiderio di curare un altro essere vivente di sperimentarsi in una relazione. A livello educativo insegna ad attendere i tempi dell’altro e la virtù della pazienza.
Inoltre, ci sono benefici fisici legati all’attività motoria che il bambino può fare insieme al suo amico a quattro zampe, nonché sociali: un bimbo insieme al suo animale cattura sempre l’attenzione e suscita simpatia immediata.
I bambini a partire dai 2 anni possono essere attratti da un animale a causa della diversità fisica (grandi orecchie, pelo soffice, coda, strani e buffi movimenti) ma al contempo non comprendere ancora le necessità e le esigenze specifiche del 4 zampe.
Dai 4-6 anni possono essere più responsabilizzati e attratti da questa importante relazione. Sicuramente un bambino che fin da piccolissimo convive con un animale avrà dei benefici maggiori.
Il cane: proprio per la sua storia evolutiva, con una lunghissima storia di domesticazione è l’animale con cui si riesce maggiormente a comunicare. Ma anche altri piccoli animali come gatti, uccellini, ecc. possono essere compagni importanti per la crescita, non solo del piccolo ma dell’intero nucleo familiare.
L’importante è sempre interpellare un veterinario di fiducia che consigli l’animale che maggiormente può adattarsi a quel contesto di famiglia, tenendo conto sia degli spazi che del tempo da dedicare al compagno peloso.
Ogni relazione, inclusa quella con gli animali, va coltivata con pazienza, impegno e attenzione. Una scelta consapevole e forse rimandata nel tempo al momento giusto, è la scelta migliore che porta a un rapporto ottimale.
Inoltre, secondo autorevoli studi, si ipotizza che i bambini sviluppano un sistema immunitario più forte se fin dalla loro infanzia, vivono e giocano con i cani; i neonati che vivono in casa con questi animali hanno un terzo di probabilità in più di non ammalarsi. Meno raffreddori, meno infezioni all’orecchio e quindi un minor uso di antibiotici.
Durante il primo anno di vita, i contatti tra bambini e animali sono importanti, perché possono indurre una migliore resistenza alle malattie infettive respiratorie durante l’infanzia.
È plausibile ipotizzare, inoltre, che se il cane è spesso fuori casa, si sporchi di più e, inevitabilmente rientrando, introduca nell’ambiente domestico più microbi che finiscono, in qualche modo, con lo stimolare il sistema immunitario del bambino. Si tratta di una ipotesi lanciata spesso anche da altri studi nel corso degli anni.
È necessario però prendere i risultati come interessanti ma non conclusivi, spiegano molti pediatri. Questo perché non è ancora stato rilevato cosa succeda effettivamente nel sistema immunitario.