La toxoplasmosi è una malattia causata dal parassita Toxoplasma gondii. Si tratta di un’infezione molto diffusa tra gli uomini e le donne non incinta e molto spesso non ci si accorge nemmeno di aver contratto l’infezione. Alcune persone infatti, non hanno alcun sintomo, altri hanno solo lievi sintomi simil-influenzali, altri ancora possono avere una leggera febbre qualche giorno ed i linfonodi ingrossati.
In caso sistema immunitario sano quindi, la toxoplasmosi non è una grossa minaccia. Le cose cambiano drasticamente però quando si è incinta. La toxoplasmosi in gravidanza infatti, può essere molto dannosa per il feto, causando problemi anche molto gravi.
Toxoplasmosi in gravidanza: tutto quello che bisogna sapere
Sintomi toxoplasmosi
Come scritto in precedenza, la toxoplasmosi molto spesso è un’infezione asintomatica. Proprio per questo motivo, le persone che contraggono la malattia, non si accorgono nemmeno di averla.
A volte, in caso di toxoplasmosi, alcuni soggetti possono sperimentare sintomi molto simili ad una normale influenze o una piccola infezione che solitamente regredisce spontaneamente. I sintomi sono:
- Qualche linea di febbre
- Stanchezza
- Ingrossamento dei linfonodi alla base del cranio.
Toxoplasmosi: come si contrae
La toxoplasmosi colpisce circa il 60/70% della popolazione italiana, poiché il meccanismo di diffusione è molto semplice.
Il parassita che provoca l’infezione si trova nell’intestino degli animali, soprattutto nel gatto. Il toxoplasma godii produce uova che vengono espulse con le feci dell’animale, contaminando quindi i terreni, gli ortaggi e gli altri animali che pascola nello stesso terreno.
Quindi è possibile contrarre la toxoplasmosi:
- Venendo a contatto con le feci del gatto o con il terreno contaminato dalle feci del gatto;
- Mangiando carne cruda o poco cotta;
- Mangiando alcuni insaccati, come per esempio il prosciutto o il salame;
- Mangiando frutta e verdura non lavata;
- Consumando latte non pastorizzato o prodotti a base di latte non pastorizzato;
- Durante il giardinaggio.
Attenzione, bisogna fare una doverosa premessa. Avere un gatto in casa durante la gravidanza non rappresenta assolutamente un rischio, l’importante è prendere le dovute precauzione quando si entra in contatto con la lettiera e lavarsi sempre le mani.
Pericoli della toxoplasmosi in gravidanza
Come abbiamo già accennato la toxoplasmosi in gravidanza può essere molto pericolosa. L’infezione può essere passata al feto tramite la placenta, causando danni neurologi e cecità al nascituro.
In genere, i danni causati dalla toxoplasmosi in gravidanza dipendono dall’epoca della gestazione.
- Nel primo trimestre c’è un alto rischio di aborto spontaneo;
- Nel secondo trimestre è possibile che il nascituro riporti danni cerebrali o cecità;
- Nel terzo trimestre i danni sono minori, poiché il bambino è maturo e formato.
Toxoplasmosi in gravidanza: quali sono gli esami da effettuare
Il primo esame da effettuare ad inizio gravidanza è il toxo-test. Si tratta di un esame del sangue che permette di ricercare le immunoglobuline di tipo M e tipo G. Da quest’ultime derivano le sigle identificative IgM e IgG, che troveremo nel risultato dell’esame.
- L’IgM si trova nel sangue subito dopo aver contratto l’infezione ed indica che che la toxoplasmosi è in corso
- L’IgG è presente nell’organismo dopo aver contratto l’infezione e indica che la malattia e stata contratta e superata in passato, di conseguenza la donna è immune. L’IgG resterà per sempre presente nell’organismo dopo l’infezione.
I risultati del toxo-test possono essere i seguenti:
- IgG e IgM negativo: questo indica che l’infezione non è in corso e non è mai stata contratta. È quindi importante fare molta attenzione per evitare il contaggio.
- IgG positivo e IgM negativo: ciò significa che l’infezione è stata contratta in passato e superata, di conseguenza il soggetto è immune. In questo caso non dovrai più preoccuparti della toxoplasmosi.
- IgG negativo è IgM positivo: questo risultato indica che l’infezione è in corso. In questo caso è importante approfondire la situazione tramite l’Avidity test e il Test IgA, per capire quando è iniziata l’infezione. Questo perché più il contagio è recente più il feto è a rischio di complicazioni.
Cosa fare in caso di toxoplasmosi in gravidanza
In caso di toxoplasmosi in gravidanza la prima cosa da fare è capire se il feto è stato infettato e quali danni ha riporto.
Quindi bisognerà effettuare un’amniocentesi (dopo la 18° settimana) e una serie di ecografie morfologiche per capire se il nascituro ha subito eventuali malformazione e valutarne la gravità.
Le cure consistono che permettono di ridurre il più possibile i danni al bambino, consistono nell’assunzione di antibiotici a base si spiramicina o pirimetamina e sulfamidici, per tutta la durata della gravidanza.
Come evitare la toxoplasmosi in gravidanza
Se non sei immune alla toxoplasmosi è importante seguire alcune regole molto semplici durante tutta la gravidanza.
- Non consumare care cruda ed insaccati;
- Lava accuratamente le mani, i taglieri e gli utensili dopo aver preparato carne cruda;
- Lava accuratamente la frutta e la verdura. L’ideale sarebbe sbucciare sempre la frutta e mettere in ammollo con il bicarbonato di sodio le verdure per qualche minuto;
- Evita di mangiare prodotti caseari e latticini non pastorizzati;
- Indossa sempre i guanti duranti il giardinaggio e lava bene le mani dopo aver terminato;
- Pulisci ogni giorno la lettiera del gatto, utilizzando guanti e lavando successivamente le mani accuratamente. L’ideale sarebbe, se qualcun altro se ne occupasse a posto tuo.